L’aria delle nostre città è oggi irrespirabile e i tentativi delle diverse amministrazioni comunali sembrano non avere risultati almeno soddisfacenti. Importante pensare ad altro, cercando soluzioni nuove e definitive

Una di queste può essere senza dubbio Airlite, una tecnologia sviluppata da due italiani, Massimo Bernardoni e Antonio Cianci, titolari del progetto.

Siamo di fronte ad una sorta di miracolo chimico, che innesca un meccanismo simile alla fotosintesi clorofilliana, usando la luce, sia essa artificiale o solare, per trasformare gli agenti inquinanti in sali minerali innocui.

Airlite è una polvere inorganica che diventa pittura con aggiunta di acqua e sfrutta la potenza della luce per liberare molecole ossidanti che attaccano gli agenti inquinanti trasformandoli in sali minerali innocui e neutralizzandoli.

In questo modo, Airlite è in grado di abbattere fino all’88,8% degli inquinanti presenti nell’aria e il 99,9% dei batteri come dimostrano i test appena effettuati presso l’Università La Sapienza di Roma.

Applicarla sulle pareti equivale a piantare alberi ad alto fusto. Calcolando la percorrenza media in ambiente urbano, 1000 metri quadrati di Airlite eliminano in 12 ore l’inquinamento prodotto da circa 96 autovetture a benzina o 72 a gasolio con motore Euro 6.

A questo proposito, l’associazione Onlus Retake Milano ha pensato di sfruttare questi vantaggi ed ha avviato un percorso che porterà dei volontari, utilizzando Airlite, a ridare e bellezza a quelle parti di città degradate dalle scritte, pulendo nello stesso tempo l’aria dall’inquinamento.

L’impegno di Retake si articola su un nutrito calendario di progetti per la città: il primo progetto è stato il murales realizzato dagli studenti del Corso di Design del Politecnico di Milano e regalato all’IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico per essere posizionato all’ingresso della struttura; successivamente artisti volontari di Retake Milano hanno portato gioia e aria più sana nel reparto di Terapia Intensiva Infantile della Clinica De Marchi attraverso i grandi e colorati disegni realizzati lungo l’intero corridoio, con l’intento di alleviare il più possibile la degenza dei bambini.

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