L’International day for the Mediterranean sea, è la giornata dedicata alla tutela del Mar Mediterraneo e alla salvaguardia degli ecosistemi marini per prevenire i rischi naturali ed antropici.

Dal 2014 in occasione dell’8 luglio ricorre la Giornata dedicata alla tutela del Mar Mediterraneo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute del Mare Nostrum, i pericoli che corre a causa dell’inquinamento e le varie strategie da mettere in campo per preservarlo e proteggerne la ricchezza.

Il Mediterraneo, nonostante occupi solo l’1% della superficie degli oceani del Pianeta, è un mare sorprendentemente vitale arrivando ad ospitare circa il 7 % della fauna marina mondiale, con circa il 30% di specie endemiche.

La ragione di questa sorprendente diversità si deve alla posizione del bacino del Mediterraneo, che collega altri sistemi: l’Oceano Atlantico a Ovest, il Mar Nero e da poco anche il Mar Rosso a Est. I profili irregolari delle sue coste e dei suoi fondali, che arrivano fino a 5.000 metri nei punti più profondi, contribuiscono a rendere il contesto ancora più interessante,

Questo stesso mare, che ha nutrito le antiche civiltà dell’Europa Meridionale e del Nord Africa, si trova anche al centro di trasformazioni senza precedenti. La crescita della popolazione e i cambiamenti climatici in corso stanno modificando in modo sostanziale il Mediterraneo, alterando gli ecosistemi costieri, le specie marine che lo abitano e quelle che finiscono sulla nostra tavola.

Purtroppo solo il 9% del Mediterraneo è inserito in aree protette e una percentuale molto inferiore è tutelata in modo efficace. È quindi essenziale, per la salute di questo mare e delle popolazioni costiere che beneficiano dei suoi servizi, concentrarsi sulle attività di conservazione e tutela.

Giornata Internazionale del Mediterraneo, i progetti LIFE per la tutela del Mediterraneo

Sono diversi i progetti di ricerca che stanno cercando di mitigare i danni di queste alterazioni, raccogliendo nuovi dati sulla biodiversità, oppure lavorando con azioni concrete di conservazione delle specie minacciate o di sensibilizzazione, volte a creare buone pratiche per la gestione delle coste.

Triton è uno di questi che attraverso alcuni progetti, cofinanziati dal programma LIFE dell’Unione Europea, si occupa della conservazione di alcune tra le specie più emblematiche del Mediterraneo e delle aree costiere che possono contribuire a tutelarle.

Altro progetto è LIFE Conceptu Maris, a tutela di cetacei e tartarughe marine.

Nel Mar Mediterraneo si possono incontrare regolarmente 8 specie di cetacei e 3 di tartarughe marine. Questi animali carismatici sono i protagonisti del progetto LIFE Conceptu Maris, che impiega metodi innovativi per studiarli, ricorrendo al DNA ambientale e ai traghetti commerciali come piattaforme di osservazione per i ricercatori.

Le campagne condotte in mare aperto, nel periodo 2022-2023, hanno prodotto quasi 4000 avvistamenti in mare aperto che sono stati validati nella primavera del 2024.

Tra queste ci sono 1462 tartarughe marine, le cui nidificazioni sono in sensibile incremento lungo le nostre coste, ben 890 balenottere comuni, i giganti del Mediterraneo, 61 capodogli, ma anche 140 tra zifi, globicefali e grampi, specie non comuni che dimostrano di avere una distribuzione e preferenze ecologiche ben definite, frequentando soprattutto il margine della scarpata continentale.

Le attività di LIFE Conceptu Maris per tutte le specie coinvolte, hanno evidenziato l’importanza di una decina di aree chiave nel Mediterraneo, tra le quali emergono il Santuario Pelagos tra Corsica e Liguria e il Mare di Alboran, compreso tra la Spagna e il Marocco.

LIFE Pinna per salvare la nacchera di mare

Un altro animale, senza dubbio meno affascinante e “fotogenico” rispetto a cetacei e tartarughe ma importante per il ruolo ecologico che svolge sui nostri fondali, è la nacchera di mare (Pinna nobilis), il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo, portata in pochi anni sull’orlo dell’estinzione da un’epidemia globale.

I ricercatori che partecipano al progetto europeo LIFE Pinna negli ultimi anni stanno tentando di individuare e salvare gli ultimi individui che ancora sopravvivono e di trasferirne alcuni in specifiche aree pilota, dal Mar Ligure all’Alto Adriatico, per cominciare il ripopolamento della specie.

In particolare negli ultimi mesi, dopo accurate analisi genetiche che hanno escluso la presenza di microrganismi patogeni, alcuni esemplari di Pinna nobilis sono stati trapiantati dalla Laguna Veneta all’Area Marina Protetta di Capo Mortola, al confine tra Italia e Francia e vengono costantemente monitorati.

Nel contempo però i biologi stanno tentando la riproduzione in cattività, una strada mai provata prima e che consentirebbe di allevare i molluschi prima di reintrodurli in natura.

È attualmente in corso anche una sperimentazione con bivalvi artificiali, realizzati con una stampante 3D, che permetterà di valutare l’impatto della forza del mare sulle valve del mollusco e individuare così le zone più sicure ed immuni alle mareggiate per la reintroduzione.

Anche i cittadini possono contribuire alla riuscita del progetto. Sul sito lifepinna.eu, infatti, è stata lanciata una campagna di Citizen Science che consente a chi va per mare di comunicare gli avvistamenti di individui vivi di Pinna nobilis. In poco più di un anno sono state raccolte oltre 40 segnalazioni, un grande risultato per una specie ormai così rara.

Life A-Mar Natura2000

Le coste protette del Mediterraneo appartengo per la stragrande maggioranza alle aree della Rete Natura 2000, la rete ecologica europea che protegge gli ecosistemi marini meglio conservati, ma che purtroppo è poco conosciuta dal grande pubblico.

Per cercare di colmare questa lacuna è nato il progetto europeo Life A-Mar Natura2000, che ha recentemente presentato l’app AMAR SEA LIFE. Questa innovativa applicazione è uno strumento di divulgazione dei siti marini e costieri Natura 2000 in Italia e in Spagna, promuovendo una nuova conoscenza del prezioso ecosistema mediterraneo.

Attualmente, AMAR SEA LIFE consente di scoprire i siti marini italiani, la loro estensione, e la flora e fauna che li caratterizzano; presto includerà anche quelli spagnoli. L’app offre un’esperienza interattiva per esplorare le meraviglie naturali, conoscere le specie protette e scoprire le iniziative di conservazione in corso. Scaricando l’app, cittadini e turisti possono contribuire attivamente alla scoperta dei siti marini e costieri della Rete Natura 2000, caricando le proprie foto per diffondere la loro bellezza e conoscenza, promuovendone la salvaguardia.

LIfe Eolizard per salvare la lucertola delle Eolie

Da ricordare però che nelle isole italiane vivono diversi animali endemici, che hanno una distribuzione puntiforme. Uno dei più affascinanti, unico nel panorama del Mediterraneo, è la lucertola delle Eolie, Podarcis raffonei, un piccolo rettile, a forte rischio d’estinzione, adattato a vivere sulle coste delle piccole isole bagnate dal mare. Purtroppo questa preziosa lucertola delle Eolie è minacciata dalla lucertola campestre, introdotta nelle isole, che ha prodotto negli ultimi decenni una contrazione delle popolazioni.

Proprio per salvare questa specie è stato lanciato il progetto LIfe Eolizard, che si propone di riprodurre Podarcis raffonei in cattività, per poi reintrodurla in natura, in aree libere dalla rivale.

Nelle ultime settimane, si è conclusa la costruzione della nuova struttura presso la Fondazione Bioparco di Roma, destinata a ospitare i futuri fondatori di Podarcis raffonei, allevati in cattività. Nei prossimi mesi, il team di scienziati partirà per l’Arcipelago delle Eolie per iniziare le operazioni di raccolta degli individui fondatori. Seguiranno numerose analisi genetiche per selezionare con cura i maschi e le femmine da impegnare nell’allevamento.

L’obiettivo finale del progetto LIfe Eolizard sarà la costruzione di un santuario che possa ospitare la lucertola delle Eolie e garantire la sua sopravvivenza nei decenni a venire.

Mare Nostrum, la tutela parte anche dai cittadini

La tutela delle specie del Mediterraneo non è affidata solo all’impegno dei ricercatori ma chiama all’azione anche i cittadini. Per tutta l’estate chiunque potrà partecipare alla terza edizione di due photo contest “Profondo Blu” (https://www.lifeconceptu.eu/profondo-blu-2024-regolamento/) e “Vita tra gli scogli” (https://www.lifepinna.eu/concorso-fotografico-2024-vita-tra-gli-scogli/) lanciati rispettivamente dai progetti LIFE Conceptu Maris e LIFE Pinna, così da raccontare le meraviglie del Mare Nostrum.

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